Calligrafia e Scrittura – Da dove parto [Parte 2] Strumenti con accenni agli stili

Calligrafia e Scrittura – Da dove parto [Parte 2]  Strumenti con accenni agli stili

Giovedì 27 febbraio vi ho proposto un mio approccio alla calligrafia e alla scrittura.
Se ve lo siete perso potete recuperare leggendo qui Calligrafia e Scrittura - da dove parto? [Parte 1].
Vi ho accennato di Stili e di Strumenti. Ma nello specifico cosa intendevo?

Oggi provo a fare un po' di chiarezza sugli strumenti utilizzati, ho rivisto questo articolo millanta volte, ho impiegato tanto tempo a farmi piacere tutto l'insieme, e spero di essere riuscita a darvi i giusti spunti.
Parlare di strumenti implica anche una piccola dose di Storia, tematica che mi ha sempre affascinata. Sia gli stili che gli strumenti hanno avuto un interessante evoluzione, dovuta alle scoperte scientifiche, agli impieghi, alle questioni politiche, e ovviamente alla loro praticità.


Strumenti semplici di facile reperibilità

MATITA e Gomma
Sciocco? Assolutamente.
La parte più complessa, sia che vogliate semplicemente migliorare la vostra grafia, sia che vogliate iniziare a studiare uno stile calligrafico, è l’apprendere le forme e i movimenti della mano nel tracciarli.
Nulla è più indicato quindi della Matita, questa sarà un’ottima alleata, potrete provare i movimenti e le forme senza timore di scaricare il pennarello preferito, rovinare il pennino, finire l’inchiostro, o buttare quintali di carta!
Inoltre con matite morbide (B, 2B) potrete esercitarvi nelle ombre degli stili corsivi, così da migliorare anche la vostra percezione della pressione esercitata e che vi sarà utilissima quando passerete ad altri strumenti.
Infine la matita sarà una fantastica alleata tutte le volte che dovrete fare una composizione articolata di più parole sullo stesso foglio.

Pick: se volete approfondire qualche nozione sulle matite non potete perdervi questo post Quante Matite ne sai? frutto dell'estate 2019, una raccolta veloce e leggera piena di curiosità sulla matita!

 

La vostra penna preferita, e la scusa per scoprirne molte altre
Siamo alla sagra delle ovvietà?
No! leggete e traete le vostre conclusioni.
Possibile che con lo strumento più conosciuto e utilizzato non si possa scrivere in maniera apprezzabile o fare calligrafia?
Ovvio che è possibile. Alcuni stili sono più inclini ad essere eseguiti con strumenti monolinea, il Corsivo Americano, ad esempio, è una rivisitazione del più elegante e ricco Spencerian, che prevede delle ombre. In circolazione ci sono esempi di Foundational e di Corsivo Italico eseguiti con comuni penne e sono un vero piacere per gli occhi!


Un consiglio che mi sento di darvi è di non fermarvi alla vostra penna preferita, approfittate per provare punte sottili, punte grosse e tipi d'inchiostro differenti! Vedrete come pur con lettere simili, ed esecuzione uguale, si avranno risultati molto differenti tra loro!

¶In tema con l’argomento vi consiglio, se siete interessati, la lettura di “Scrivere Meglio” –Piccolo trattato di metodica per il miglioramento della propria Scrittura – Editore Stampa Alternativa, anno 1998, autori: F. Ascoli e G. De Faccio. Ovviamente è disponibile in Cartoleria!

Pick: Paese che vai usanza che trovi.
Noi Italiani quando pensiamo ad una penna sottile pensiamo alla V5 di Pilot, nei Paesi Asiatici, specie Cina e Giappone, hanno penne ancora più sottili, sicuramente la necessità di riprodurre ideogrammi ben definiti anche in piccola scala, ha portato uno sviluppo di penne tanto sottili. Se avete possibilità di provarle, sono davvero fantastiche!!!Se amate le scritte sottili.

 

Stilografiche
Come la biro anche la Stilografica può esserci di grande aiuto.
Prima di tutto è un buon esercizio per l’impugnatura, una stilografica tenuta in malo modo non scriverà mai bene, e per la pressione, a differenza delle biro non richiede alcuna pressione per rilasciare la propria traccia di inchiostro, questo a beneficio dei nostri muscoli che non risentiranno di alcun affaticamento, oltre che ad insegnarci il vero senso della forza utilizzata nella scrittura.
La stilografica, è stata declinata con buoni risultati per gli stili a punta tronca - gli stili gotici ringraziano-, Lamy, Pentel, Pelikan, Brause, e molte altre Case produttrici, hanno in catalogo stilografiche con pennino tronco con più misure, proprio per essere utilizzate in ambito calligrafico.
Poi diventerà un problema di punte, ma non voglio annoiarvi oltre, prometto tornerò sull argomento prossimamente!
Punto forte di questo strumento è la facilità di utilizzo, rispetto agli strumenti canonici, l’inchiostro arriva dal corpo alla punta e noi non dobbiamo curarci troppo della sua regolare manutenzione se non di cambiare la cartuccia, o fare buona pulizia se lasciamo la stilografica, o parallel pen, ferma per troppo tempo!


Esempio di Gotica Fraktur, eseguita da Lorenzo Paciaroni

Pick: La stilografica nacque con pennino flessibile; alla fine del 19° secolo era il pennino a punta sottile il padrone della scrittura, il nuovo strumento è stato ispirato dal vecchio, ed il pennino flessibile ne è testimonianza, tuttavia, con la successiva invenzione della penna Biro (la nostra Bic) le stilografiche dovettero nuovamente adattarsi venendo così dotate di pennini più rigidi per rendere l'esperienza di scrittura simile a quella della nuova concorrente.
Questo secondo passaggio oggi viene vissuto tristemente dagli appassionati moderni, stanno prendendo sempre più piede richieste del pubblico in fatto di stilografiche con pennino flessibile. Le "vecchie ricette" non sono state mantenute, e di fatto la produzione di oggi deve riscoprire tutto il processo per creare una penna stilografica con pennino flessibile funzionale e utilizzabile.


Pennelli
Ebbene sì, anche loro si possono utilizzare, e anche loro hanno una buona dose di insegnamenti da darci sempre in fatto di pressione e, cosa interessante, a rielaborare la presa corretta per avere maggior controllo di quello che fa la punta del pennello!
Scoprirete, purtroppo per voi e per il vostro portafoglio, che i pennelli non sono tutti uguali. Setole rigide, morbide, sono differenti nella gestione del pennello e della pressione da esercitare, i pennelli con punta sintetica sono economici e molto resistenti.
Con i pennelli a punta tonda si potranno riprodurre gli stili corsivi, quali il Corsivo Inglese e lo Spencerian, mentre con i pennelli a punta piatta stili come le capitali Romane, e gli stili a punta tronca.

Se siete curiosi di vedere cosa sia possibile fare con i pennelli vi consiglio la visione della gotica Franktur eseguita da Maria Valentinuzzi con i Pennelli Borciani e Bonazzi della Serie Unico Mangusta che potete trovare in Cartoleria.

pick: se siete affascinati dai pennelli non potete non andare a curiosare la Sign Painting.
Questo video di Mattia Bonora alle prese con una spettacolare A vi può dare giusto un'assaggio di quello che si può arrivare a fare. Non utilizza comuni pennelli, questi sono specifici per questa tecnica.

 

Pennarelli, Brush e famiglia
Anche i pennarelli sono utili nella scrittura e nella calligrafia.
Dai comuni pennarelli a punta conica a pennarelli specifici per l’utilizzo calligrafico, per imitare la scritta con calami, pennini metallici e piume d’oca, e a punta morbida, chiamati Brush, per imitare la scritta con pennino a punta sottile.
I primi, i pennarelli a punta tronca, si riconoscono perché il nome o nella presentazione presentano il termine “Calligraphy” e come dargli torto? La maggior parte degli stili calligrafici è eseguita con questo tipo di punta.

I Brush nonostante il nome non sono dei veri e propri pennelli, sono dei finti pennelli, dei pennarelli con punta flessibile ideale per imitare i chiaroscuri (luci ed ombre) degli stili corsivi della calligrafia.
Fautori dello scoppio della moda del brush lettering Prêt-à-porter erano in origine utilizzati per il disegno, poi qualcuno ha provato a scriverci e si sono accorti che il risultato era apprezzabile.
Più che i brush ad alcool, come i Copic e i W&N, sono stati maggiormente apprezzati i pennarelli con tinta a base d’acqua, acquerellabili quindi, più economici, e utilizzabili sulla maggior parte delle carte normalmente in commercio, quaderni, diari e taccuini in primis. Interessante e non trascurabile i pennelli ricaricabili, sì, avete letto bene. Pennelli con serbatoio di inchiostro ricaricabili!
miei personali esperimenti con i Color Brush di Pentel


Strumenti storici – reperibilità variabile

Calamo Vegetale
lo strumento più antico di scrittura, oggi se ne trovano in commercio, o auto prodotti, di bambù.
Al tempo dei greci e dei romani si utilizzavano canne sottili cave e l’estremità veniva tagliata diagonalmente e incisa nella punta.
Molto apprezzato anche per la scrittura araba allo Scriptorium viene utilizzato per i titoli troppo grandi per una penna.

pick: il calamo egizio era ricavato da canne piene e l’estremità veniva masticata così da sfilacciare la fibra e rendere la canna un rudimentale pennello.

La penna
La più famosa quella d’oca, ma è possibile utilizzare le penne di altri volatili.
Si afferma come strumento principe della scrittura molto dopo il suo primo utilizzo; si hanno notizie di Penne scrittorie già in epoca Bizantina ma è solo qualche secolo dopo che riesce a spodestare dal trono di strumento più utilizzato il Calamo. Vuoi per la sua maneggevolezza, vuoi perché fosse più semplice da affilare, la Penna d'oca venne infine preferita per le sue peculiarità.
L’arduo compito con la penna è trovarle temperate a dovere, o peggio, imparare la giusta tecnica per prepararle alla scrittura e avviare un auto produzione; non è cosa impossibile sia chiaro!
Diffidate da Penne da scrittura che trovate normalmente in commercio. Di solito se ne trovano di molto appariscenti con un pennino metallico applicato all'estremità. Ecco pensate che in molti dipinti raffiguranti gli amanuensi la piuma utilizzata è completamente, o quasi, priva di barbe!

Di nuovo sfrutto le opere dello Scriptorium con questo vello scritto con oro e sangue


pick: non tutte le penne di volatile sono utilizzabili come strumenti scrittori, le penne utili sono solo le remiganti, le penne necessarie al volo, ogni ala ne contiene solo 5 (se le mie fonti sono attendibili!).

 

I pennini in metallo
Con la seconda rivoluzione industriale l’uomo scopre che il metallo può declinarsi in mille varianti, ognuna differente dall’altra, e può essere utilizzato in quasi tutti i campi che prevedono la creazione di qualcosa. Non passa molto tempo che Mitchell di Birmingham non avvi la produzione di un sostituto della penna d’oca; i nuovi arrivati erano prodotti in serie, tutti uguali, e non si aveva più necessità di prepararli come accadeva con la penna.
La produzione di pennini ha interessato moltissimi stati, nel ’800 e inizi del ‘900 le fabbriche di pennini in metallo si trovano ovunque, oggi quelle sopravvissute sono molto poche e non tutte con una rete distributiva agevole per il mercato.

Con i Pennini si apre un mondo a parte. Punta sottile e punta tronca, la distinzione maggiore.
I pennini a punta tronca, a differenza di quelli a punta sottile, sono solitamente corredati di un piccolo serbatoio, una flangia posta al di sopra o al di sotto del corpo principale che trattiene una quantità maggiore di inchiostro, considerato il fatto che per la stessa lettera con una punta tronca l’inchiostro utilizzato è maggiore, rispetto ai fratelli a punta sottile.
I pennini a punta sottile vengono catalogati in base all'utilizzo, da disegno e da scrittura. Si differenziano, quelli utilizzati in scrittura in base alla morbidezza, cioè alla facilità con cui i rebbi, le due parti che formano la punta del pennino, riescono ad aprirsi.
Nemmeno a dirvelo tutta questione di pressione, un pennino molto rigido richiederà maggior forza per ottenere delle ombre 

 

Pick: L’inchiostro usato fino ad allora, il ferrogallico, un preparato artigianale prodotto partendo dalle Galle di quercia e solfato di ferro, dal ph molto acido intacca con maggior facilità il metallo ossidandolo se non mantenuto lo strumento pulito, nell utilizzo dei pennini è sempre buona norma lavarli spesso così da non rischiare di doverli buttare prima del tempo.

 

Se avete letto fino a qui, vi ringrazio! Davvero! 
Spero di essere stata una piccola e sintetica fonte di informazioni, e come sempre di validi spunti per mettersi in gioco, partendo dagli strumenti che i tempi moderni hanno scelto per noi, e poi continuare questo viaggio con altri più inusuali ma sempre davvero ammirevoli.

Volontariamente ho deciso di trattare i classici, quelli alla portata di tutti, non sono tutti qui, ce ne sono davvero molti altri, ma non credo sia questa la sede ideale. Questo articolo, come il primo è dedicato a chi si sta avvicinando o vorrebbe iniziare un percorso in ambito calligrafico.
In un prossimo futuro continuerò questo viaggio attraverso il mondo dello scrivere e della calligrafia. E sì, ancora per qualche puntata continuerò a fare distinzione tra scrittura e calligrafia, finché non sarete voi a correggermi.
Ringrazio Maria Valentinuzzi, Stefano Gelao, Mattia Bonora e Lorenzo Paciaroni per la diponibilità e l'infinita pazienza verso questa Cartolaia dubbiosa.