un nuovo approccio alla scrittura a mano

un nuovo approccio alla scrittura a mano
[Scrittura a mano non vuol dire calligrafia. Mentre la scrittura è per tutti e risponde a esigenze pratiche, la calligrafia è la sua espressione a livello artistico e richiede una preparazione e un impegno decisamente superiori. Prima si deve imparare a scrivere a mano e solo dopo si possono affrontare le difficoltà poste dall’esecuzione di stili storici (carolingio, gotico, cancelleresco, inglese…) che adottano forme di lettere talvolta radicalmente diverse da quelle della comune scrittura scolastica.]

Credo che nell’approccio scolastico alla scrittura a mano ci sia qualcosa che non funziona.
Sono titolare di una cartoleria e madre di due bambini ancora molto piccoli. In negozio mi confronto spesso con molti genitori preoccupati per i loro figli e temo che tra qualche anno verrà il mio turno. Per i miei bimbi ho già accantonato i miei esercizi di scrittura edi studio della calligrafia, sperando di poter riprendere tutto in mano quando anche loro dovranno imparare a scrivere.
In questo modo, penso, mi sarà più facile mettermi al loro livello, dimostrando che non sono solo loro a fare fatica a imparare, è una cosa che capita a tutti quando si è davanti a qualcosa di nuovo.
In attesa che venga il momento di assistere i miei bambini, ho pensato di guardarmi attorno per trovare qualcosa di particolarmente adatto ad aiutarli a imparare a scrivere. È stato così che ho conosciuto l’associazione culturale SMED – Scrivere a Mano nell’Era Digitale. La loro proposta, supportata dall’offerta di materiali e attività didattiche originali, dimostra che con un approccio più consapevole la scrittura a mano diventa più semplice e divertente.
Oggi voglio presentarvi SMED attraverso le parole di Daniela Moretto, una dei soci fondatori. Per l’associazione Daniela tiene corsi, partecipa a eventi pubblici e segue la comunicazione sui social. Inoltre cura la grafica e la produzione dei materiali didattici dell’associazione. Ha curato l’impaginazione dell’ultimo libro di Monica Dengo, Lascia il segno (Terre di mezzo 2017) ora disponibile anche in inglese col titolo Leave your mark (Niggli 2020).
 
– Com’è nata l’idea di SMED? 
È noto che i bambini oggi hanno difficoltà a imparare a scrivere bene, che spesso i ragazzi più grandi non sono in grado di prendere appunti in corsivo, e che gli insegnanti si lamentano di non riuscire a leggere la grafia dei loro allievi. Tuttavia la scrittura a mano è un importante strumento pedagogico, aiuta lo sviluppo della memoria visuo-motoria e dell’organizzazione cognitiva, oltre al fatto che saper scrivere a mano permette di esprimersi in modo immediato, unico e davvero personale. 
SMED nasce per diffondere e sostenere lo studio, la conoscenza, l’apprendimento e le buone pratiche relative alla scrittura a mano come componente cruciale dell’alfabetizzazione culturale nell’era digitale, com’è scritto nel nostro statuto. A questo scopo sosteniamo e promuoviamo il progetto Scrittura Corsiva, ideato dalla calligrafa Monica Dengo. Avviato oltre dieci anni fa presso l’Istituto Comprensivo di Terranuova Bracciolini (Arezzo), il progetto è il frutto di un intervento che ha permesso a Monica di lavorare per diversi anni con i bambini della primaria prima di metter a punto il percorso didattico, creare una font, e dar vita al sito e al libro Scrittura Corsiva. 
 

– In breve qual è la vostra proposta didattica?
Innanzi tutto consigliamo una riflessione critica sul modello di scrittura manuale che da generazioni viene insegnato nella scuola italiana, la cosiddetta scrittura corsiva inglese diritta. Questo modello è un’elaborazione della scrittura italica o cancelleresca – sviluppata in Italia fra Quattro e Cinquecento che con il passare del tempo ha reso propri dei tratti ‘decorativi’ superflui che la rendono meno adatta all’apprendimento e al successivo sviluppo di una scrittura personalizzata.  Il modello di scrittura che proponiamo, basato appunto sullo stile italico è oggettivamente più economico dal punto di vista motorio ed è perciò più funzionale alla scrittura a mano oltre a essere più semplice da riconoscere per la lettura. Per favorirne l’utilizzo in ambito educativo, Monica Dengo ha disegnato l’Italica, il carattere digitale che offriamo in uso ai soci e utilizziamo nelle pubblicazioni a carattere didattico come i tre quaderni SMED della serie “Scriviamo in italica”: Le maiuscole, Le minuscole, Il corsivo. 
A nostro avviso la scelta di un modello inizialmente più semplice, opportunamente coniugato con un approccio didattico graduale che accompagni lo studente durante tutto il percorso educativo obbligatorio offrirebbe dei vantaggi per una buona formazione scrittoria e artistica. 
Al di là della nostra passione per l’Italica gran parte degli accorgimenti didattici e riflessioni che suggeriamo si possono applicare con vantaggio anche al modello di scrittura tradizionalmente in uso perché le regole da applicare alla scrittura corsiva sono valide per qualsiasi modello. L’importante è che l’insegnante conoscosca la logica e i segreti della scrittura, scelga un modello e lo sappia eseguire con sicurezza durante le sue lezioni.
 
– Chi sono i fondatori di SMED?
Fra l’ottobre 2012 e il maggio 2013 Monica Dengo e Laura Bravar hanno tenuto a Venezia il corso di formazione “Scrivere come disegnare”. Nel corso di questa esperienza si è formato un gruppo di persone che hanno scelto di applicare e sviluppare quanto appreso e a contribuire con le proprie specifiche competenze arrivando a mettere a punto una masterclass in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione Interculturale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Proprio in questa circostanza si è deciso di fondare l’associazione e nel gennaio 2015 io, Laura Bravar, Daniele Capo, Barbara Deimichei, Monica Dengo, Caterina Giannotti, Massimo Gonzato, Maria Pia Montagna, Claudio Peressin e Kit Sutherland abbiamo versato ciascuno la sua quota individuale di partenza e ci siamo costituiti in associazione.

 
– Perché dar vita ad un’associazione che promuove la scrittura, quando ormai si pensa che il digitale sia la strada da percorrere?  
Contrapporre la scrittura a tastiera alla scrittura a mano esprime una visione limitata della realtà. La tecnologia può essere utile e pratica per molte occasioni, ma dobbiamo considerarla come uno strumento nato da poco, e inoltre siamo noi che dobbiamo decidere come utilizzarla e imparare a farlo in modo sempre più appropriato, non solo perché è più comoda e veloce. Se parliamo di bambini, l’acquisizione di questa competenza è prima di tutto un potente strumento pedagogico. Non solo, bisogna tener conto che la scrittura a tastiera è fortemente sconsigliata sotto i 10-11 anni (salvo i casi in cui la tastiera rimane l’unico mezzo disponibile per consentire l’espressione scritta), perché prima di quell’età il cervello non è ancora pronto a coordinare entrambe le mani.  


– A chi si rivolge l’associazione? 
In generale SMED si rivolge a tutte le persone che hanno a cuore la conoscenza e la pratica della scrittura a mano. Come ogni associazione culturale senza scopo di lucro SMED vive grazie al sostegno e alla collaborazione dei soci. È possibile associarsi attraverso il nostro sito. Tutti i soci possono scaricare dal sito i nostri strumenti didattici, richiedere e ricevere la font Italica, acquistare i nostri materiali cartacei a condizioni vantaggiose e ovviamente offrire all’associazione la loro collaborazione. 
Il progetto didattico e la proposta formativa di SMED si rivolgono in particolare a insegnanti e bambini dalla scuola primaria e secondaria inferiore, ma anche dell’infanzia. La scuola dell’infanzia, infatti, ha un ruolo importantissimo per lo sviluppo della manualità fine, della postura e dell’impugnatura, competenze e abilità necessarie a maturare il controllo del gesto che consentirà ai bambini, in futuro, di scrivere. 

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Il gesto grafico coinvolge tutto il corpo e quindi anche la consapevolezza di sé e dello spazio circostante. È importante che i bambini siano stimolati fin da piccoli e molte sono le attività che possono contribuire ad affinare in loro questa sensibilità: il gioco con oggetti, le costruzioni, la manipolazione della plastilina, il taglio e la piegatura della carta, il collage e infine ovviamente l’esercizio del gesto scrittorio, da perseguire alternando disegno guidato e disegno libero e fornendo ai bambini diversi supporti e strumenti. 



– Che cosa proponete nei vostri corsi e laboratori?
SMED è mossa dalla volontà di creare una nuova attenzione verso la scrittura a mano, orientata al rafforzamento delle potenzialità espressive della persona e adeguata ai tempi. 
Per migliorare il gesto grafico, nei bambini come negli adulti, è necessario alternare gli esercizi di precisione sul quaderno, ad attività che avvicinano la scrittura al disegno, dove giocare con le lettere dando loro forma e colore, sperimentando su formati di carta che permettano di ampliare il gesto, utilizzando strumenti che mostrano gli aspetti che caratterizzano la scrittura.
SMED propone corsi di formazione insegnanti, laboratori per bambini e famiglie, laboratori o corsi per adulti. Nei corsi brevi e nei laboratori gli obiettivi sono semplici, con i più piccoli giochiamo dando informazioni sulla corretta direzione dei tratti, la postura, l’impugnatura, l’uso degli strumenti e dei supporti. Quando lavoriamo con i ragazzi più grandi gli interventi possono essere rivolti a un approfondimento del corsivo o degli stili delle lettere, fino alle potenzialità espressive del testo scritto e alla composizione creativa. Nei nostri laboratori brevi aperti a tutte le età lo scopo è quello di creare interesse per la scrittura mostrando che tutti possono praticarla come se fosse un gioco partendo dai tratti principali delle lettere e dai ritmi che stanno alla base della scrittura corsiva. Un singolo laboratorio può incuriosire e stimolare, ma per ogni tappa del percorso è necessario fare esercizio per incamerare nella propria memoria motoria correttamente ogni gesto. Per imparare a scrivere in italica un adulto impiega diverse settimane. Per questo motivo i nostri corsi di formazione per gli insegnanti si avvalgono anche di un percorso pratico di lezioni che può essere seguito anche via mail. Dopo aver imparato le regole della scrittura ogni insegnante sarà in grado di comprenderne meccanismi e vantaggi e farne uso nel quotidiano lavoro in classe.

 
 
– I vostri laboratori come vengono accolti da grandi e piccoli? 
Talvolta i bambini vengono ai nostri laboratori proprio perché hanno difficoltà a scrivere. In questi casi all’inizio sono svogliati e disinteressati, ma basta mettere loro a disposizione carta e pennarelli colorati e guidarli nell’esecuzione di semplici esercizi di riscaldamento per vederli subito all’opera con entusiasmo. I ragazzi più grandi si iscrivono invece perché sono interessati al corsivo o al disegno delle lettere (lettering). La scrittura è uno strumento di comunicazione come la parola e ha il vantaggio di lasciare il nostro segno. Nei nostri laboratori si impara, ma soprattutto si gioca e si scrive con tanti strumenti diversi: matite, pennarelli (a punta morbida o rigida, per tratti fini o spessi), pennelli ecc. La scrittura è affascinante e vedere qualcuno che scrive stimola l’emulazione. 



– Come avete dato vita al vostro modello di corsivo?
Il modello di scrittura che proponiamo è nato e si è sviluppato nel nostro Rinascimento. È in Italia infatti che vennero realizzati i primi manuali di scrittura, come l’Operina di Ludovico degli Arrighi. Il modello messo a punto da Monica per il progetto Scrittura Corsiva, presenta forme morbide e arrotondate e un tratto monolineare (cioè privo delle complesse variazioni di spessore tipiche del tratto calligrafico) adatto all’apprendimento. Quasi tutte le lettere minuscole si eseguono con un solo tratto, cioè senza sollevare la penna dal foglio, e per passare dallo stampato minuscolo al corsivo basta aggiungere le legature.
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– Quali vantaggi avete individuato rispetto al classico corsivo insegnato nelle scuole?
Il principale vantaggio sta nella logicità ed essenzialità del modello di scrittura che proponiamo. Se ogni lettera minuscola viene eseguita con uno o al massimo due tratti l’esecuzione ne risulta semplificata. Detto questo, è fondamentale che le lettere vengano eseguite nel rispetto del ductus, un concetto-chiave quando si parla di scrittura a mano. Il ductus è il modo corretto di tracciare le lettere, indica la direzione e il numero dei tratti necessari a eseguirle. Ogni lettera ha il suo ductus cioè il suo specifico modo di essere scritta. Perché il passaggio da stampato minuscolo a corsivo abbia luogo senza troppe difficoltà è fondamentale imparare a tracciare le lettere in modo corretto. Inoltre nel modello italico non c’è spazio per le arzigogolate maiuscole del modello corsivo tradizionale, ci sono solo le maiuscole dello stampato. In questo modo gli alfabeti si riducono a due: stampato minuscolo e maiuscolo, mentre il corsivo si ottiene unendo le lettere all’interno di parola con le legature. La legatura è un tratto supplementare che va dalla fine della lettera che precede all’inizio della lettera che segue. Tutto il percorso è logico e chiaro. Gli arricchimenti delle lettere maiuscole, la personalizzazione dello stile, la ricerca di nuove forme possono aver luogo man mano che si diventa esperti e questa progressione stilistica rende la scrittura ancora più affascinante.
Il corsivo tradizionalmente insegnato nella scuola italiana non permette lo stesso percorso didattico perché le sue forme alfabetiche appaiono già complete di legatura.

 
– Cosa pensate dell’approccio alla scrittura del sistema scolastico? Cosa potrebbe migliorarlo? 
Qualunque sia il modello di scrittura insegnato a scuola, ciò che è davvero importante è che sia insegnato bene, con i movimenti giusti nelle direzioni convenzionali, secondo un metodo logico e progressivo, riservando la massima attenzione a tutte le componenti implicate dall’attività grafo-motoria. Proponiamo quindi che il MIUR e le istituzioni scolastiche promuovano:
– programmi più attenti allo sviluppo delle abilità manuali e al corretto apprendimento dei movimenti scrittori
– programmi di formazione per insegnanti che includano la storia della forma delle lettere e la conoscenza della scrittura italica nel suo modello base, della sua origine (tutta italiana) e delle sue evoluzioni successive
– programmi per la scuola dell’infanzia incentrati anche sul potenziamento dello scarabocchio, il controllo del segno, le attività fini manuali, lo sviluppo del concetto di scrittura
– programmi che prevedano sia di dedicare più attenzione e tempo alla scrittura a mano sia di ritardare l’avvio al corsivo verso la fine della seconda o in terza elementare, quando l’alunno inizia a leggere in modo spedito, riconoscendo almeno le parole più frequenti come unità globali.


Daniela Moretto partecipa attivamente alla vita dell’associazione SMED.
Dall’alto verso il basso e da sinistra a destra:
laboratori gratuiti per l’Open Day di Tipoteca a Cornuda (Treviso), settembre 2016; corso di formazione insegnanti, Tipoteca, novembre 2019; laboratori gratuiti per il pubblico di Big Draw, al Castello Sforzesco di Milano, settembre 2018; incontro dei soci insegnanti SMED, Prato, giugno 2017; con Monica Dengo a Fa’ la cosa giusta!, marzo 2017.
 




“Scriviamo in italica” è la collana di manuali-eserciziari che SMED – grazie alla generosità di tutti i soci, alla dedizione e professionalità di alcuni e al sostegno di Fabriano – ha scelto di pubblicare per migliorare e valorizzare l’insegnamento / apprendimento della scrittura a mano. La serie, che segue le linee-guida del progetto Scrittura Corsiva, conta tre titoli: Le maiuscoleLe minuscoleIl corsivo
 
I tre quaderni si possono sfogliare a questi indirizzi: